Cos’è un’identità visiva di brand

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Ammettilo, almeno una volta nella vita anche tu ti sei chiesto cos’è un’identità visiva di brand e se davvero ti serve.
Non troppo tempo fa era diffusa l’idea che l’identità visiva fosse quasi a uso esclusivo delle grandi aziende, magari delle multinazionali più famose. Per fortuna negli ultimi anni in molti hanno compreso il valore di un’identità visiva di brand che diventa sempre più parte integrante delle strategie di comunicazione dei freelance e delle aziende più strutturate.

Di cosa si tratta?
Per semplificare molto, ti dirò che l’identità visiva di un brand è quel sistema di segni, forme e colori che lo rendono subito riconoscibile su qualsiasi canale – online e offline – e in qualsiasi contesto.
Ora potresti dirmi: “Ok Roberta, e perché questi segni, forme e colori sono così importanti, a cosa servono?”
Pensa all’identità visiva come all’insieme degli elementi visibili di un brand – che andremo ad analizzare in questo articolo – progettati per rafforzare una buona brand identity che aiuti il professionista a definire la propria brand image.

Voglio elencarti gli effetti collaterali benefici di una brand identity che funziona:

  • aumento dell’autorevolezza
  • trasmissione dei valori aziendali
  • maggior potere competitivo del brand 
  • trasmissione dell’unicità della marca
  • memorabilità

Ecco che nemmeno io, che volevo spiegare facile l’identità visiva, sono riuscita a evitare certe parole: brand identity e brand image.
Mi faccio perdonare subito e ti racconto cosa sono, a parole mie.

Differenza tra brand identity e brand image.


Anzitutto brand identity e brand image non sono la stessa cosa.
Queste espressioni, spesso, vengono erroneamente usate in modo interscambiabile, ma identificano due concetti del marketing molto diversi tra loro.
Niente paura perché comprenderne la differenza è tanto semplice quanto confonderli!

La brand identity è come il marchio vuole essere percepito dal proprio target.

La brand image, al contrario, è come il target di un’azienda percepisce l’azienda stessa.

Non possiamo essere nella mente degli altri, ma la brand image è, grazie al cielo, misurabile. Per farlo si possono utilizzare indicatori di fedeltà dei clienti al marchio, della qualità percepita dei servizi o prodotti offerti e del mood, dei valori e delle emozioni che il brand richiama con la sua identità nella mente delle persone.
Il risultato di questa analisi – che ti consiglio caldamente di fare, prima o poi, attraverso interviste, questionari e feedback – è importante perché influenza le vendite, la notorietà e la reputazione del brand.

Che differenza c’è, invece, tra la brand identity e l’identità visiva?

La brand identity è l’anima del tuo brand. È la voce, il tono di voce del tuo marchio, sono i suoi valori, è il tuo perché… comprende quindi elementi astratti.

L’identità visiva fa parte dell’identità di brand e la va a completare, potenziandone i messaggi attraverso ciò che è visibile (colori, segni e forme) che trasmettono significati simbolici intangibili ma riconoscibili senza sforzo. 

Insomma cara/o freelance, è tutto personal branding perciò sarebbe meglio smettere di sbuffare quando ti chiedono dove ti vedi tra 10 anni.
Anche la tua visione è parte della tua brand identity! 😉

Gli elementi di una visual identity.


Spero che ora sia più chiaro cosa sia la brand identity, perché ho un sacco di altre cose da raccontarti!

Se la brand identity rappresenta ciò che l’azienda vuole trasmettere, o ancora meglio, come il brand vuole essere percepito, significa che è su di essa che possiamo agire per riuscire nel nostro intento.
E gli aspetti visivi – spesso sottovalutati – sono gli elementi più efficaci di una identità di marchio per la loro naturale immediatezza.

L’insieme coordinato di segni, simboli, colori, forme e codici che compongono ogni parte del materiale grafico e visivo che utilizzerai per comunicare coi tuoi clienti, è la visual identity.

Possiamo tradurre gli elementi di una visual identity come segue:

  • logo
  • palette colori, che susciti le emozioni desiderate
  • tipografia, ossia la scelta o creazione studiata di uno o più caratteri tipografici
  • immagini fotografiche e atmosfera visiva
  • tono visivo (coerente con il TOV verbale)
  • icone e pattern personalizzati
  • immagine coordinata (biglietti da visita, grafiche per i social e per il sito web, carta intestata, packaging, ecc.)

A cosa servono tutte queste cose? A far vivere al nostro cliente la brand experience che desideriamo e per fargliela vivere davvero noi dobbiamo progettarla.

Attraverso questi elementi il cliente entra in contatto con il nostro brand per la prima volta e abbiamo bisogno di fare colpo fin da subito, fargli capire che siamo le persone che soddisferanno quel suo bisogno e fare di tutto affinché ci ricordi e torni (per affidarsi a noi).
È nel nostro interesse curare ogni minimo dettaglio per ottenere ciò che vogliamo.

Lo so, concretamente tu vuoi vendere e queste ti sembrano paranoie mentali da proto-hipster.
Ma il mercato è saturo, tutti conosciamo più di un professionista che si dedica a soddisfare lo stesso bisogno che soddisfiamo noi con il nostro lavoro.
Ecco perché è importante creare un’identità di brand forte, coerente, differenziante e riconoscibile, per instaurare relazioni anziché creare un mero catalogo di servizi.
Le persone si fanno guidare dalle emozioni anche in fase d’acquisto, scelgono i brand nei quali si riconoscono perché hanno i loro stessi valori o vorrebbero somigliargli. 

I tuoi clienti vogliono sentirsi parte di qualcosa che tu rappresenti: falli entrare nel tuo mondo.

Identità visiva: ecco perché averne una.


A questo punto vorrei infilare i guanti chirurgici e dissezionare con te un’identità visiva.
Non le faremo male, lo giuro!

Dobbiamo analizzare il logo, i colori, il carattere tipografico, pattern, icone coordinate, immagini.

A cosa serve un logo.


Il logo è probabilmente ciò che utilizzerai di più in tutta la tua comunicazione, lo “infilerai” dappertutto: sulle grafiche e le foto online, sul sito, sui gadget, sui documenti e su tutto ciò che deciderai di stampare o diffondere in rete.

Ecco perché è così importante.
Il logo è di solito progettato per durare il più a lungo possibile.
Sono ovviamente prevedibili rebranding, restyling, aggiornamenti che trasmettano l’evoluzione della marca e piccole grandi modifiche, ma il primo logo detterà una sorta di linea familiare da mantenere.

Ricorda, un logo non deve essere carino ma efficace!

L’efficacia di un logo dipende dalla sua capacità di esprimere con chiarezza e semplicità l’intera anima ed essenza del progetto, perciò deve essere:

  • semplice (ma non banale)
  • appropriato, adeguato al target e coerente con i valori che si vogliono trasmettere e con quello che si offre
  • in grado di incuriosire e raccontare una storia
  • versatile e adattabile a qualsiasi utilizzo
  • distinguibile e indimenticabile

Vuoi ancora creartelo su Canva o deciderai di chiedere aiuto alla tua graphic designer?

Esistono diversi tipi di logo e ciascuno di questi ha le proprie caratteristiche. Te le racconto in questo articolo.

I colori influenzano le emozioni.


Anche i colori hanno un peso importante nell’identità visiva di un brand, non solo nel logo ma in tutta la comunicazione che ne seguirà.
Ecco perché la palette colori non è un esercizio di stile, una moda o una cosa legata all’armocromia ma un vero e proprio studio di ciò che si vuole comunicare e come.

Analizzando solo i colori primari, avremo già una scala piuttosto ampia di emozioni e significati che possono essere evocati, ma c’è un aspetto ancora più immediato e facilmente comprensibile dell’importanza dei colori: sono la prima cosa che i nostri occhi notano, istintivamente.

È una questione da “cervello rettile” e sì, ne abbiamo tutti uno.
Il cervello rettile è quella parte del nostro sistema nervoso che individua in modo naturale e immediato cosa è pericoloso e cosa no. È la base della sopravvivenza.
Pensa a quante cose in natura hanno colori che dicono “ehi tu, stammi lontano o ti uccido”, quante altre, invece, sono colorate per permettere l’accoppiamento e la continuazione della specie.

Spero di aver portato tesi sufficienti a farti capire l’importanza dei colori che sceglierai per la tua comunicazione, ma ho altro da dirti.

La scelta dei caratteri tipografici.


I caratteri tipografici sono segni visivi che ci permettono di comunicare.
Anche in questo caso dobbiamo chiederci cosa vogliamo comunicare, a chi, in che modo?

La tipografia è la progettazione della forma delle lettere e dello spazio bianco che le divide.
Questa definizione ci porta già a una valutazione molto basica: di qualsiasi forma esse siano, come ci fanno sentire delle lettere molto vicine tra loro? E lettere che tendono a destra verso l’alto? Cosa trasmetterebbero dei grafemi che puntano in basso? E quelle con tutti i ghirighori?

Io ho un paio di consigli sopra a tutti:

  • prediligi sempre la semplicità e la chiarezza
  • utilizza da uno a massimo tre font differenti, non di più (vale sempre meno è meglio).

I caratteri tipografici sono un altro elemento sottovalutato che ha, in realtà, una grande capacità di rendere coerente un’identità visiva.

Pattern e icone coordinate.


Il pattern è un “motivo” grafico replicabile all’infinito.
Un elemento forse meno conosciuto ma dal grande potenziale.

Progettarne uno ad hoc per il tuo brand significa differenziare le tue grafiche e renderle originali e personalizzate.
Può essere usato sul sito, sulle grafiche social, ma anche nel packaging e può potenzialmente brandizzare qualsiasi cosa.
Per questo trovo sia utile a sottolineare la personalità del brand e ad aumentarne la qualità percepita.

Così come delle icone personalizzate per i tuoi servizi. Quale miglior modo di esprimere l’unicità della tua offerta se non differenziando anche il suo impatto visivo?

Immagini e atmosfera visiva.


Ti consiglio di fare un buon servizio fotografico professionale, così avrai tante foto che potrai utilizzare per sito, social e molte delle cose che ti verrà in mente di fare.
Cerca di affidarti a un fotografo esperto in foto di brand, oppure prova a elaborare tu un concept che richiami visivamente il tono di voce della tua attività.

In ogni caso puoi selezionare tu in persona delle immagini in base ai tuoi colori o ai soggetti rappresentati (o entrambi). Occhio però! Evita foto stock banali che tutti possono recuperare e che sicuramente si sono già viste in giro, anche più di una volta.

Se hai già tutte queste cose in mano, sei a metà strada!
Ora sarà “solo” necessario applicare gli elementi a tua disposizione ai vari formati e sistemi di comunicazione che comporranno la tua immagine di brand.

Ricorda: la tua narrazione visiva dovrà catapultare le persone nell’atmosfera che hai scelto per il tuo brand, dovrà essere coordinata e uniforme attraverso tutti i tuoi canali, digitali e non, come fosse un’unica inconfondibile esperienza.

I biglietti da visita sono ancora necessari?


 

Parliamo dei biglietti da visita.
Fammi indovinare, sei freelance digitale e pensi che i biglietti da visita non ti servano.
Forse i primi mesi, in effetti, potresti vivere benissimo anche senza, ma quando al bar senti il tuo cliente ideale dire al barista che sta cercando una figura come la tua, che fai? Gli scrivi la mail sul tovagliolo del bombolone fritto?
E agli eventi di settore? Su, fai le cose per bene e non farti trovare impreparata/o dalle belle cose che possono succederti.

I biglietti da visita sono la sintesi estrema e perfetta di quello che è il tuo brand: un rettangolino, due facce. “Tutto qui”.
Intendo tutto in senso letterale, perché conterrà i tuoi recapiti, i tuoi font, i tuoi colori e magari anche il tuo pattern.

Puoi scegliere su che tipo di supporto stamparli evidenziando già i tuoi valori, scegliendo ad esempio carta riciclata.
Puoi usarli per offrire un “regalo” ai tuoi clienti attraverso un QR code. Insomma, le soluzioni creative sono infinite!

L’immagine coordinata serve a renderti riconoscibile, ovunque. Per quanto riguarda l’online infatti:
– un social media kit ti semplificherebbe la vita
– puoi pensare a un’intestazione personalizzata per la tua newsletter
– grafiche create ad hoc per il tuo sito web
– copertine per le anteprime dei tuoi video

A seconda delle tue necessità potrebbero servirti anche carta intestata, brochure, volantini… un mare di cose.

Esiste una sola regola: mantieni sempre la coerenza visiva tra tutti questi elementi.

Come creare un’identità visiva di brand?


Forse starai pensando “A Robbé, tutto molto bbello ma quindi?!”.

Di certo il percorso verso la propria identità visiva di brand parte da una fase introspettiva, dove si affrontano tutte quelle cose di cui, forse, hai già piene le orecchie (valori, mission, vision, offerta, ecc).
Se su questi aspetti del tuo brand ti senti “a posto”, puoi chiedere una mano al tuo graphic designer di fiducia (che sono io, vero?).

Come hai potuto valutare da questo articolo, la creazione di un’identità visiva non è crearsi un logo su Canva o usare i colori della squadra di calcio del cuore, si tratta di uno studio attento che tiene in considerazione davvero moltissimi aspetti, addirittura in parte psicologici e ancestrali.

Perciò, se vuoi vedere come ho curato le identità visive dei brand dei miei clienti per farti un’idea, puoi dare un occhio al mio portfolio e decidere se partire da una consulenza – per capire se, dove e come migliorare – o se prenotare una call conoscitiva gratuita: conoscerti sarà un piacere e non dico mai di no a un buon caffè, anche se virtuale!